F1-F2-F3 sono le fasce orarie che leggiamo in bolletta. Ad ogni fascia corrisponde una tariffa più o meno economica. Capiamo come funzionano e perché sono state introdotte.
Concentrando il consumo di energia elettrica in un particolare momento della giornata è possibile risparmiare in bolletta. Questo è possibile grazie alle fasce orarie, ossia intervalli di tempo entro i quali il prezzo della componente energia presenta valori differenti durante l’arco della giornata. In Italia sono tre le fasce orarie di riferimento per gli utenti: F1, F2 e F3. Ad ogni fascia oraria è associato un periodo specifico della giornata e una tariffa, i fornitori (o società di vendita) hanno la possibilità di tarare le proprie offerte a seconda dei bisogni degli utenti agendo proprio su queste tariffe.
Ma per quale motivo esistono? E quali sono le loro principali caratteristiche?
La suddivisione in fasce vigente nasce nell’ormai lontano 2007 su decisione dell’Autorità (al tempo AEEG ora ARERA) con la delibera n° 181 del 2006.
Visualizzazione grafica delle fasce orarie suddivise per giorni della settimana e ore
F1 – Prima fascia
La prima fascia si chiama F1, è attiva dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 19.00 e raggruppa le ore dove la domanda di energia elettrica è massima.
F2 – Seconda fascia
La seconda fascia si chiama F2, è attiva dal lunedì al venerdì, dalle ore 7:00 alle ore 8:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00 ed il sabato dalle ore 7:00 alle ore 23:00. Questo intervallo raggruppa invece quelle ore dove la domanda è intermedia.
F3 – Terza Fascia
Infine, la terza fascia chiamata F3, attiva dal lunedì al sabato dalle ore 00.00 alle ore 7.00 e dalle ore 23.00 alle ore 24.00; domenica e festivi tutte le ore della giornata. Questa è la fascia dove si registra il minimo della domanda di energia elettrica giornaliera.
Lo scopo della suddivisione in fasce di consumo Le fasce sono state introdotte con lo scopo di:
È doveroso puntualizzare e chiarire che le tariffe legate alle fasce orarie non vanno ad agire sull’intero importo della bolletta elettrica ma solo su una sua porzione o voce di spesa, ovvero quella voce che viene identificata sulla bolletta come “Spesa per la materia energia”; il prezzo di acquisto dell’elettricità, ovvero la voce influenzata dall’andamento del mercato elettrico.
Le società che propongono contratti di fornitura basati sul mercato libero possono offrire tariffe a prezzo fisso o indicizzato.
L’applicazione delle tariffe in base alle tre fasce vale per tutti i tipi di forniture elettriche? La risposta è no, varia in base alla tipologia di contratto stipulato con la società di vendita.
Nei contratti si possono trovare tutte le seguenti combinazioni di fasce: